E' un piatto
molto popolare e gustoso; alcuni imputano le sue origini risalenti gia' ai
Romani, altri lo collegano ai carbonai dell'Umbria.
Altri dicono
che sia legato ai Carbonari e che sia stato inventato da loro, nei nascondigli
essendo ingredienti molto facili da trovare.
Ulteriori
voci dicono che sia stato inventato durante la seconda guerra mondiale per
utilizzare la pancetta e le uova comprate al mercato nero dal personale
Americano, ma questa e'una teoria assolutamente falsa, come testimoniato da un
nostro lettore ultraottantenne che ricorda come la madre gliela preparasse gia'
prima della guerra.
SITO
INGREDIENTI:
per 3
persone
280 gr di
spaghi grossi
2 torli
d’ova e 1 intero
pepe nero
pecorino
quello Romano con la coccia nera
vino
200 gr
guanciale......... e non la pancetta
ojo
sale
Soffriggete
in padella du etti de guanciale, ar punto che 'sta robba è rosolata,
schizzatela
di vino e a fiamma viva, quanno è svaporato spegnere.
Sbattere le
ova con il pecorino e il pepe, quanno l’acqua bolle butta li spaghi.
Scolare li
spaghi ar dente, e condire assieme a pecorino.
Daje
e'annamo, adesso se fiondamo su gli spaghi !!!! :fame:
Traduzione
La carbonara
Ingredienti per 3 persone
280 gr di spaghettoni
2
tuorli e 1 intero
200gr di
guanciale e non rigatino
pepe nero
pecorino Romano
vino
olio extra
vergine
sale
Procedimento
Tagliate il
guanciale a dadini e metterlo a soffriggere con
l’olio extravergine. Quando il grasso del guanciale diventa
trasparente e croccante aggiungere il vino bianco e farlo
evaporare, dopodiché spengere il soffritto e metterlo da parte.
Nel
frattempo mettere l’acqua a bollire prendete un piatto, rompere le uova solo 2
rossi e un uovo intero, aggiungete sale, pepe nero, una manciata di pecorino e mescolare il tutto.
Quando bolle
l’acqua, buttare la pasta e cuocere secondo il tempo di cottura che sta sul
pacchetto, scolare al dente almeno 3/4 minuti prima, buttarla nella padella
del guanciale, poi a fuoco spento aggiungere le uova battute. Mantecare tutto velocemente altrimenti
l’uovo si cuoce e diventa una frittata.
Servire
tavola e buon appetito
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"Si dice che l’appetito vien mangiando, in realtà viene a star digiuni!" (Totò)